Per ristoranti, agriturismi, catering per eventi, mense e alberghi (per l’attività di somministrazione di cibo) si apre la possibilità di ottenere fino a un massimo di 10mila euro (Iva esclusa) per l’acquisto (effettuato dal 14 agosto 2020 e dimostrato attraverso documentazione fiscale) di prodotti, inclusi quelli vitivinicoli, di filiere agricole e alimentari, anche Dop e Igp, valorizzando la materia prima di territorio: sono disponibili complessivamente 600 milioni di euro. Arrivano, infatti, al traguardo le regole del fondo ristorazione disciplinate dal decreto del ministero delle Politiche agricole (di concerto dell’Economia) del 27 ottobre pubblicate in «Gazzetta Ufficiale» il 6 novembre.
Procedura operativa:
La richiesta potrà essere presentata da domenica 15 novembre sul «Portale della ristorazione» (www.portaleristorazione.it) piattaforma web che sarà gestita da Poste italiane (individuato come «concessionario» della misura), o attraverso gli uffici postali.
Insieme alla richiesta saranno necessarie la compilazione e firma di alcune dichiarazioni oltre alla copia del versamento dell’importo di adesione all’iniziativa e i documenti fiscali (fatture e documenti di trasporto) che certificano l’effettivo acquisto e la consegna dei prodotti agroalimentari, anche senza quietanza di pagamento.
Imprese ammesse al beneficio:
Al contributo saranno ammesse le imprese con codice Ateco prevalente 56.10.11 (ristorazione con somministrazione), 59.29.10 (mense) e 56.29.20 (catering continuativo su base contrattuale). In fase di conversione sono stati aggiunti anche i codici 56.10.12 (attività di ristorazione connesse alle aziende agricole), 56.21.00 (catering per eventi), e limitatamente alla somministrazione di cibo, il codice 55.10 (alberghi).
Il contributo è concesso alle imprese che hanno avviato l’attività dal 1° gennaio 2019 o a quelle già attive prima di tale data qualora il fatturato medio dei mesi da marzo a giugno 2020 sia inferiore ai tre quarti del fatturato medio dei mesi da marzo a giugno 2019.
Acquisti agevolabili:
Sono ammessi al contributo gli acquisti effettuati, dopo il 14 agosto 2020, di prodotti agroalimentari (inclusi prodotti vitivinicoli, della pesca e dell’acquacoltura), anche Dop e Igp, valorizzando la materia prima del territorio. L’ammontare degli acquisti non può essere inferiore a mille euro né superiore a 10mila euro, Iva esclusa.
Il requisito della valorizzazione della materia prima di territorio si ritiene soddisfatto per:
- prodotti da vendita diretta;
- prodotti ottenuti da filiera nazionale integrale dalla materia prima al prodotto finito.
Bisognerà acquistare (o aver acquistato) almeno tre diverse tipologie di prodotti agroalimentari e il prodotto principale non può superare il 50% della spesa totale.
Priorità ai prodotti ad alto rischio di spreco
Saranno considerati prioritari gli acquisti di prodotti Dop e Igp e di prodotti ad alto rischio di spreco. Tra gli altri, indicati nell’allegato al Dm del 27 ottobre, ci sono latte 100 % italiano, prosciutto crudo dop e prosciutto cotto 100% italiano, olio extra vergine di oliva 100% da olive italiane e/o dop ed altri prodotti di origine italiana.
Le modalità di accredito del contributo e di pagamento delle forniture:
Sulla base dell’elenco definitivo dei soggetti beneficiari ottenuto dopo i controlli documentali e la registrazione al Registro nazionale aiuti (Rna) per la verifica del rispetto del massimale degli aiuti de minimis da parte di Poste italiane, il ministero delle Politiche agricole autorizzerà il pagamento di un anticipo pari al 90% del valore del contributo tramite bonifico effettuato da Poste.
Entro 15 giorni dall’anticipo il beneficiario dovrà dimostrare, attraverso il canale (telematico o fisico) scelto per la presentazione della domanda originaria, l’avvenuto pagamento degli acquisti attraverso la quietanza. Una volta acquisita tale documentazione, saranno emessi i bonifici a saldo del contributo concesso. Prima comunque di autorizzare il saldo, sarà verificato il rispetto del massimale degli aiuti «de minimis» e «de minimis agricolo».
Il contributo ricevuto non sarà tassato né per le imposte dirette (Irpef o Ires) né per l’Irap.
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